oltre al mare c'è di più

Scopriamo qualcosa delle origini di questo territorio

Lapide con anno della ricostruzione della chiesa di San Clemente al Vomano
  • Consigliato a

    curiosi interessati a scoprire le origini del posto scelto per le proprie vacanze e del territorio circostante.

  • Durata

    da due o tre giorni, dipende dal tempo che si vuole dedicare ad una esperienza da alternare alla tintarella

  • Località di partenza

    si parte da Roseto raggiungendo in macchina i siti da visitare

  • Destinazione

    l'antico borgo da cui discende Roseto e le abbazie Benedettine delle valle del Vomano e del suo affluente Mavone

le nostre tappe


Quello che vi proponiamo è un itinerario cui dedicare, in due o tre giorni, parte del tempo della vostra vacanza. Vi porteremo a scoprire il borgo da cui è originata l’attuale Roseto degli Abruzzi per poi inoltrarci lungo la vallata del Vomano, e del suo affluente Mavone; un itinerario di circa 50  km lungo la statale 150 con brevi deviazioni sulle colline per raggiungere i siti delle Abbazie.


primo giorno

Il borgo di Montepagano, la più antica frazione di Roseto degli Abruzzi, in cui si svolgono  varie manifestazioni che contribuiscono a rendere Roseto non solo un centro balneare di alta qualità, ma anche una città culturale e piena di vita.

Montepagano sorge in cima alla  collina che domina Roseto degli Abruzzi a poco più di 6 km dal centro città ed è raggiungibile anche a piedi lungo il sentiero degli antichi percorsi (vedi il percorso natura).

La Storia

Il nome di Montepagano deriva dalle parole latine “mons” e “pagus” e significa villaggio sul monte, in relazione alla sua posizione sulla collina. Le sue origini risalgono al medioevo quando, per paura dei Turchi, gli abitanti dei villaggi circostanti si rifugiarono sulle alture e costruirono nuovi insediamenti.

Prima dominio normanno, dal XIII secolo cadde sotto il potere dello Stato Pontificio fino a quando non venne invaso dai francesi alla fine del 1700.

Montepagano fu sede del Comune dall’Unità d’Italia fino al 1927, anno in cui Benito Mussolini spostò il Comune Capoluogo a Rosburgo, denominandola Roseto degli Abruzzi e che iniziò a svilupparsi attorno alla stazione ferroviaria costruita negli anni Sessanta dell’Ottocento.

Da vedere

Il borgo di Montepagano conserva ancora intatto il suo Castello, arroccato sulla collina di Roseto, e molti elementi del suo passato tra le vie del centro storico.

Il monumento simbolo di Montepagano è di sicuro il Campanile che si innalza per 40m sulla Piazza Centrale.

La Porta Borea, invece, è ciò che resta delle antiche mura cittadine, che in epoca medievale cingevano il borgo. La costruzione rivestiva un chiaro carattere difensivo; le mura infatti avevano il compito di difendere la cittadina dagli attacchi via mare. Con il suo maestoso arco a ogiva, oggi la Porta Borea rappresenta l'ingresso al borgo di Montepagano, nel comune di Roseto degli Abruzzi. È caratteristica anche perché la Porta Borea è stata col tempo parzialmente inglobata dagli edifici vicini. 

Tra le chiese più importanti troviamo La Chiesa dell’Annunziata, risalente al 1602, ed è uno degli edifici storici più importanti di Roseto degli Abruzzi. È stata costruita all’interno del borgo medievale, ed è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Una curiosità: la chiesa di Montepagano è identica a quella di Santa Lucia di Grottammare voluta da papa Sisto V. Entrambe le chiese adriatiche, poco distanti anche cronologicamente, sono una delle tante rielaborazioni del modello dalla Chiesa del Gesù a Roma.

Passeggiando tra le colline di Montepagano è possibile stare a contatto con la natura e percorrere gli itinerari eno-gastronomici, in particolare in occasione della mostra dei vini tipici che si tiene ogni anno nel borgo facendo tappa in una delle famose cantine che vi partecipano.

Nel borgo, nel 1987 su iniziativa di alcuni cittadini di Montepagano con l'aiuto del pubblicista Luigi Braccili, è stato costituito il Museo della Cultura Materiale che si presenta come una vera e propria “casa” contadina divisa in più ambienti.

L’esposizione di strumenti, attrezzi di lavoro e accessori della vita rurale consente di ripercorrere ritualità e tradizioni della cultura materiale contadina. La sala da pranzo è “arredata” con mobili di fine Ottocento, servizi di piatti, collezioni di bottiglie e bicchieri, mentre nella cucina sono conservati tegami e conche di rame, caldaie e macchine da caffè.

Nella stanza da letto sono custoditi uno splendido corredo, abiti da sposa ed un abito ""di riuscita"" della fine del XIX secolo.

A completare il percorso, un erbario con i nomi dialettali delle piante ed una biblioteca con più di 200 libri, fotografie d’epoca (dal 1850 al 1950), una collezione di monete antiche ed una di manifesti risalenti all’ultima Guerra mondiale.  

Il materiale è curato dall'Associazione "Vecchio Borgo" che organizza anche varie mostre d'epoca, tra le quali spicca una Mostra fotografica di personaggi e vita di paese con oltre 1000 foto. (le foto del museo sono di Giovanni Lattanzi e Sergio Scacchia)

Nel periodo estivo il Museo è aperto tutti i giorni dalle 16. alle 22.00 Nel periodo invernale dalle 15.30 alle 18.30 , la mattina è aperto  su prenotazione per le scolaresche Telefono 085.8936053


Dal borgo di Montepagano passiamo alla "Valle delle Abbazie" tra le dolci colline solcate dal fiume Vomano e dal suo affluente Mavone. Dedichiamo uno o due giorni a scoprire questi splendidi edifici religiosi presenti sul territorio, luoghi di fede e di preghiera, ma anche capolavori architettonici ed artistici nonché centri di comunità monastiche che hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo economico di questa parte di territorio. Vengono elencate nella sequenza con la quale sono raggiungibili da Roseto e l’itinerario, come già detto in precedenza, è di circa 50  km lungo la statale 150 con brevi deviazioni sulle colline e poi lungo la statale 491 verso Isola del Gran Sasso.


Secondo giorno

La prima tappa è a Propezzano, a poco più di 11 km da Roseto nel vicino comune di Morro d’Oro.

La chiesa di Santa Maria di Propezzano,  insieme con l’adiacente monastero fu parte dell’abbazia omonima appartenuta all’ordine dei padri benedettini. Le origini dell'abbazia sono legate alla leggenda dell'apparizione della Vergine propizia ai miseri (da cui Propezzano) avvenuta il 10 maggio del 715 nel luogo dove sorgeva già una chiesetta, che su richiesta della Madonna fu ampliata.

Lo schema planimetrico adottato in S. Maria di Propezzano presenta influssi borgognoni e  tardo romanici e l'interno, completamente realizzato in cotto, presenta una pianta rettangolare divisa in tre navate da archi a tutto sesto ricadenti su piloni con semicolonne disposte in senso longitudinale.

Al corpo centrale viene addossato il piccolo portico con da ampie arcate a tutto sesto e pilastri poligonali dal capitello cubico smussato agli angoli; il loggiato superiore è stato realizzato in un secondo tempo, forse nel Cinquecento, con due arcatelle su colonne per ogni arcata del portico.

 


Per la seconda tappa di questo secondo giorno ci spostiamo di appena 6 km per raggiungere San Clemente al Vomano

L’abbazia di San Clemente al Vomano sorge su di un piccolo colle sulla sinistra del fiume Vomano, nei pressi di Guardia Vomano di Notaresco. Appartenne al complesso abbaziale dell’ordine dei benedettini che qui ebbero sia la chiesa che il monastero.

La chiesa che oggi possiamo ancora ammirare non è quella del IX secolo, bensì quella ricostruita agli inizi del XII secolo quando, con l'abate Grimoaldo Casauria rinacque dalle sue rovine. Della prima costruzione rimangono poche tracce e per giunta abbastanza incerte. Sicuramente appartenevano alla chiesa del IX secolo alcuni rilievi che sono stati poi riutilizzati nella chiesa romanica. Tra questi viene segnalare il pluteo con uccelli che beccano l'uva che è stato murato all'esterno dell'abside di destra e che richiama motivi presenti nell'arte plastica tardo medievale.

Una ampia presentazione della abbazia è disponibile sul sito curato dal prof. Antonio Gumina, il cui link è riportato a fondo pagina, e da cui è stato estratta parte della nostra sintesi.


La terza tappa ci porta a SS Salvatore a Canzano, a 11 km dalla Abbazia di San Clemente.

La chiesa del SS. Salvatore si eleva isolata rispetto al contesto urbano del paese di Canzano.  La chiesa risale ai secoli XII-XIII, si trova fuori dall'abitato di Canzano ed è stata un tempo parte di un monastero benedettino.

La pianta rettangolare è a tre navate ad andamento longitudinale. Nella zona del presbiterio è presente un'abside a pianta semicircolare. Le tre navate e la zona presbiterale sono coperte da una capriata in legno, l'abside da una cupola semiellittica. La copertura esterna è a due falde. Manti di copertura in laterizio. All'esterno, mensole con i simboli dei quattro Evangelisti che sorreggono l'architrave in pietra del portale. All'interno sono presenti affreschi collocati per lo più sull'intradosso degli archi e nelle porzioni di pareti che insistono sugli archi e raffiguranti profeti e santi.

L'edificio è in muratura portante nella parte perimetrale; nella navata centrale vi sono pilastri a sostegno degli archi e quindi della copertura a capriata. Il campanile è in muratura portante. La pavimentazione si compone di mattonelle in cotto che interessano tutto l'ambiente, disposte in maniera regolare.


terzo giorno

Se abbiamo sufficiente tempo, da Canzano possiamo affrontare la tappa più lunga, sono circa 22 km, per raggiungere Santa Maria di Ronzano, oppure possiamo utilizzare un terzo giorno da dedicare a questa Abbazia, eventualmente abbinandola alla visita del vicino Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso (vedi i percorsi religiosi) oppure di Castelli e le sue ceramiche (vedi percorso d'arte).

La chiesa di Santa Maria di Ronzano sorge in località Ronzano nel vicino comune di Castel Castagna ed appartenne al complesso monastico dell’ordine dei benedettini ormai scomparso.

E’ una delle chiese romaniche più belle d'Abruzzo, eretta attorno al 1170 nella valle del Mavone o Siciliana. Secondo alcuni storici è citata in un rescritto papale redatto ad Anagni sotto il pontificato di papa Lucio III, datato 21 Gennaio 1184. Di stile romanico – pugliese presenta caratteristiche architettoniche che la accomunano alle chiese pugliesi della cattedrale di Bitonto, del duomo di San Corrado a Molfetta e della basilica di San Nicola a Bari. A causa di un grande incendio nel 1183, la parte della residenza dei monaci benedettini andò completamente distrutta per non essere più ricostruita.

La chiesa, che ha subito un restauro di ripristino a metà del secolo scorso, presenta l'esterno in laterizio scandito da lesene e archi ciechi in pietra bianca locale. La facciata presenta una grande finestre circolare rivolta verso il Gran Sasso.  L'interno, a tre navate porta ancora il segno del grande incendio che calcinò le pietre dei pilastri cruciformi. Al 1181 risalgono gli affreschi dell'abside centrale con Cristo benedicente entro una mandorla sorretta da angeli e al di sotto una teoria di santi e scene della vita di Gesù.

Per maggiori dettagli sulla valle delle Abbazie basta seguire i link riportati a fondo pagina che rimandano a siti dedicati.

 


Per saperne di più

Link ai sito della Valle delle Abbazie ed altri siti dedicati

le note contenute in questa pagina sono state redatte prendendo spunto ed immagini dai siti sopra elencati

altri itinerari suggeriti

Itinerario natura

un itinerario he partendo dalla Riserva del Borsacchio, dopo aver esplorato gli antichi percorsi a Roseto ci porterà a scoprire quattro aree naturalistiche a non più di un ora di macchina da Roseto.

 

Itinerario religioso

un itinerario alla scoperta dei principali luoghi di culto in provincia di Teramo, ma di valenza non solo regionale, partendo dal Santuario della Madonna dello Splendore a Giulianova, passando per la Scala Santa di Campli, per arrivare infine al Santuario di San Gabriele ad Isola del Gran Sasso.

Itinerario artistico

una visita ad Azzinano, paese reso unico per la presenza dei murales di artisti naif che annualmente si esibiscono, e poi a Castelli per scoprire l'arte ceramica presso le innumerevoli botteghe d'arte di questo stupendo paese che cerca di reagire allo stato di grave difficoltà post-terremoto.

Itinerario enoturistico

un itinerario alla scoperta di alcuni dei prodotti tipici del territorio partendo, per ora, dalle cantine, ma che si svilupperà ulteriormente con le sezioni dedicate ai birrifici artigianali per arrivare agli ormai famosi arrosticini.

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