Chi vuole visitare alcuni luoghi di culto cari ai Teramani , ma non solo, ciascuno dei quali con una sua particolarità che scoprirete visitandoli
Solo uno o due giorni, dipende dal tempo che si vuole dedicare a ciascuna delle destinazioni suggerite
Si parte da Roseto ed in macchina si percorrono 40 o 50 km per raggiungere le due località più lontane
Il santuario del Santo giovane a Isola del Gran Sasso, quello con la fontana dell’acqua miracolosa a Giulianova e poi a Campli per scoprire la Scala Santa da salire rigorosamente in ginocchio.
Quello che vi proponiamo è un itinerario fatto di tre sole tappe che può essere percorso in due giorni . Il suggerimento è di riservare un giorno alla visita del Santuario di san Gabriele, eventualmente abbinandola ad una delle due tappe dell’itinerario artistico, ed un secondo giorno agli altri due luoghi di culto a Giulianova e Campli.
La prima tappa di questo itinerario è al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata che si raggiunge in circa 45 minuti, a poco più di 50 km da Roseto, percorrendo l’autostrada A24 ed uscendo al casello San Gabriele-Colledara scendendo in direzione di Isola del Gran Sasso. Prima di arrivare a Isola, sulla destra, c’è la deviazione per il Santuario.
Il Santuario di San Gabriele è situato nella stupenda cornice del Gran Sasso, sorto su un antico convento fondato da San Francesco d’Assisi nel 1215, accanto ad un’edicola dedicata all’Annunziata. Nel corso del XVI secolo i Conventuali ristrutturarono e abbellirono sia il convento che la chiesa dell'Annunziata. Nel 1857 il giovane Francesco Possenti, di Assisi, emette professione religiosa presso i padri Passionisti con il nome di Gabriele dell’Addolorata (1839-62), nel 1859 si recò al convento dell’Isola del Gran Sasso e vi rimase fino alla morte sopraggiunta in giovanissima età (27 febbraio 1862).
Nell'ottobre 1892 inizia la Glorificazione di San Gabriele quando, durante l'esumazione dei suoi resti mortali, avvennero i primi miracoli sulla sua tomba. Nel 1908, in occasione della Beatificazione di San Gabriele, l'antica chiesetta, fu ingrandita e portata alle attuali 3 navate, mentre nel 1920, in occasione della Santificazione sul transetto della chiesa fu eretta la Cupola. Il 1° luglio 1929 la chiesa fu dichiarata "Basilica" da Pio XI.
A ridosso della colonna destra del transetto, dal 1908, un piccolo recinto protegge uno dei luoghi più cari ai devoti, la Tomba di San Gabriele, sulla quale continuano ad accadere numerosi prodigi. Qui il Santo rimase sepolto dal 28 febbraio 1862 al 17 ottobre 1892, quando, con il concorso di migliaia di persone, le autorità procedettero alla ricognizione dei suoi resti mortali.
Visto il continuo aumento del flusso dei pellegrini, nel 1970, iniziò la costruzione di una nuova basilica dedicata al Santo: una grandiosa struttura in cemento bianco, acciaio e vetro che può contenere fino a 10 mila persone. Al centro della Basilica è collocato il grande presbiterio sopraelevato. Agli angoli delle quattro navate sei scalinate immettono alla cripta del Santo, che fu solennemente benedetta da papa Giovanni Paolo II, in visita al santuario, il 30 giugno 1985.
Da vedere: Museo ex-voto e dell’iconografia del Santo, oltre un migliaio di ex-voto e vari quadri, statue, incisioni relative a San Gabriele.
Museo d’arte sacra contemporanea sulla Passione di Cristo, raccolta di quadri e sculture di famosi artisti contemporanei.
Mostra permanente sulla Sindone, esposizione di 50 pannelli fotografici e plastici sulla storia e le problematiche sorte intorno alla famosa reliquia.
di seguito alcune immagini del vecchio e nuovo santuario
La visita al Santuario di San Gabriele si è conclusa e possiamo scegliere di rientrare a Roseto oppure, se si ha tempo e per ottimizzare gli spostamenti, possiamo abbinare una delle tappe dell’itinerario artistico ossia la visita ad Azzinano oppure a Castelli. Sono entrambe relativamente vicine al santuario, ma in direzioni opposte per cui non è conveniente visitarle entrambe.
in questo secondo giorno possiamo inserire due tappe e due località non molto distanti tra loro; andremo prima a Giulianova a visitare il Santuario Madonna dello Splendore e poi a Campli a vedere la Scala Santa.
il Santuario Madonna dello Splendore, a Giulianova, è a circa 10 km da Roseto, ed ospita il convento, il Museo d’arte dello Splendore e la fontana miracolosa, venerata per una apparizione della Vergine. Infatti, nell’aprile del 1557, un contadino locale di nome Bertolino, mentre riposava dopo aver accatastato della legna, venne abbagliato da una luce, era la Madonna, che comunicò all’uomo di aver scelto Giulianova come luogo di venerazione. All’inizio nessuno volle credere al contadino, ma la Vergine fece di nuovo visita al contadino ed i Duchi di Acquaviva, credendo che l’uomo si prendesse gioco di loro, ordinarono di fustigarlo.
Mentre l’aguzzino era pronto per tortura la sua mano venne paralizzata e allora i Duchi organizzarono una processione verso il luogo delle apparizioni della Santissima Vergine ed in quel luogo sgorgò un’acqua miracolosa.
Un paio d’anni dopo l’apparizione della Madonna, i Duchi di Acquaviva donarono ai Frati Cappuccini un terreno fuori le mura di Giulianova per la costruzione di una Chiesa, che venne dedicata a San Michele Arcangelo (oggi luogo della casa Maria Immacolata).
Nel 1927, venne acquistato un terreno vicino al vecchio Santuario e nell’agosto del medesimo anno, fu posta la prima pietra del nuovo convento, che nel ’38 divenne sede dello Studentato del Liceo Classico, fino al 1965. La zona attorno alla “sorgente della Madonna” venne bonificata intorno agli anni’70 e in seguito venne costruito un piccolo tempio votivo immerso nel verde.
Nel decennio che va dagli anni ’90 al 2000, i Cappuccini ristrutturarono i piani superiori per trasformarli nel Museo dello Splendore e nella Biblioteca del Convento. Venne anche affidata all’artista Ubaldo Ferretti la realizzazione di sculture bronzee per rappresentare la Via Crucis, attualmente sono poste lungo via Bertolino. La generosità di devoti, che hanno voluto lasciare un segno della loro pietà al Santuario e alla città di Giulianova, ha consentito di realizzare un’opera d’arte, oggetto di ammirazione e sorpresa per i numerosi visitatori e pellegrini che salgono da Giulianova Lido o vi scendono passando per il Santuario.
La Chiesa è a forma latina, ed è decorata da pitture murali risalenti al 1954 ad opera di Alfonso Tentarelli, all’interno trova anche posto una statua in legno della Madonna col Bambino del 15esimo secolo, l’autore resta ancora oggi ignoto, rinominata in seguito Madonna dello Splendore.
Gli olii su tela che adornano il coro, sono opera del pittore Giacomo Farelli, e rappresentano: L’Immacolata Concezione, L’Annunciazione dell’Angelo, La Natività di Gesù e L’Assunzione di Maria in cielo.
Una statua bronzea di Gesù Cristo, recante la scritta "EGO SUM VIA VERITAS ET VITA", domina il piazzale che accoglie i fedeli.
Da Giulianova ci spostiamo a Campli in circa 40 minuti, che occorrono per percorrere poco più di 30 km che separano le due località.
La Scala Santa venne istituita a Campli il 21 gennaio del 1772 grazie ad un Privilegio Pontificio di Clemente XIV. Il merito va sicuramente al gran lavoro diplomatico dell'allora Priore dell' Arciconfraternita delle Sacre Stimmate di San Francesco, l'avv. Giampalma Palma, padre dello storico Niccola.
L'edificio sacro è costituito da 28 gradini in legno da salire rigorosamente in ginocchio, per la remissione dei peccati. Coloro che effettuano il rito, ricevono l'Indulgenza Plenaria con lo stesso valore dell'omonima Scala di Roma. Il santuario "camplese", oltre al valore religioso, racchiude in sé un elevato senso artistico e culturale: sulla Scala di ascesa, come in quella di discesa, il penitente ripercorre "metaforicamente" la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo, attraverso la lettura delle immagini raffigurate dalle sei grandi tele poste ai lati.
Sulla sommità della Scala vi è una grata che conduce al Sancta Sanctorum, vero cuore del Santuario. Al suo interno vi sono custodite alcune schegge della Croce di Cristo oltre a numerose reliquie conservate in artistici reliquiari di scuola napoletana.
La Scala di discesa presenta colori più vivi e accesi per rievocare la Resurrezione di Cristo e ad indicare simbolicamente la purificazione del fedele in seguito all'Indulgenza ottenuta. L'intero ciclo pittorico venne affidato alla maestria dell' artista teramano, Vincenzo Baldati, che ultimò i lavori nel 1781.
Il Santuario "camplese" è particolare nel suo genere: è incentrato interamente sulla Passione di Cristo. Per tale motivo il 14 gennaio 2000 il Pontefice San Giovanni Paolo II concesse una nuova Bolla Papale, promulgando l'Indulgenza a tutti i venerdì di Quaresima, oltre alle Indulgenze già istituite nel 1700.
Referente don Adamo Varanesi 333 81 00 562
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